Come è nata la passione per le locandine

Nasce così un po’ per caso e quasi per gioco. Stavo guardando il film “Al Bar dello Sport” con Lino Banfi e Jerry Calà. All’epoca guardavo i film mentre lavoravo ai progetti dei clienti, come sottofondo “musicale” diciamo. In quel momento stavo realizzando una serie di manifesti pubblicitari. Finito il lavoro, navigando su un sito di acquisti online, comincio la ricerca: locandine film. Si apre un mondo: manifesti, locandine, fotobuste, foto di scena etc. Così decido di acquistarne una, Al Bar dello Sport appunto. Era il 2015. L’interesse non era solo quello di avere fisicamente una locandina dell’epoca come decorazione casalinga, mi sono spinto alla ricerca della grafica, della creazione dei caratteri tipografici approfondendo così la storia professionale di alcuni artisti che ho avuto poi modo di conoscere ed intervistare.

La mia storia professionale è sempre stata legata alla grafica, prima come studente, poi come libero professionista (dal 2009 al 2018) e attualmente come docente di grafica e comunicazione presso una scuola superiore di Verbania. Una volta i manifesti (in alcuni casi ancora oggi) venivano disegnati, erano delle vere e proprie opere d’arte realizzate ad acrilico oppure ad olio (a seconda della preferenza dell’artista). Non esisteva il digitale perciò tutto era frutto della fantasia e dell’estro di chi le realizzava. Questo è il motivo che mi ha portato, una volta intrapresa la strada del collezionismo, a concentrarmi sulle locandine della commedia all’italiana che arrivassero come data ai primi anni 90′. Da lì comincia pesantemente ad entrare il digitale, e seppur alcune locandine destano interesse per la forma, la composizione, non nutrivano in me nessun “sentimento”.

Attualmente i pezzi della collezione sono più di 600 e comprendono la commedia italiana nelle sue diverse sfaccettature: tutta la saga della coppia Bud Spencer e Terence Hill, la commedia sexy con Alvaro Vitali e Lino Banfi (e tanti altri), i cult come Sapore di Mare, Abbronzatissimi, Il Ragazzo di Campagna con Renato Pozzetto, Eccezzziunale veramente con Abatantuono, Brancaleone alle crociate di Mario Monicelli e poi Verdone, Sordi, Boldi, Calà e così via. Insomma un misto di capolavori del cinema italiano che non vanno assolutamente persi e dimenticati. La commedia di oggi purtroppo non desta in me grande interesse; a parte le locandine i film sono “doppioni” di bassa lega di cose già viste e riviste. Pochi sono gli sceneggiatori di oggi in grado di raccontare l’Italia come una volta. Mi piacerebbe portare questa collezione, in continua crescita, in giro per l’Italia e il progetto IL BAR DEL CULT (in omaggio alla prima locandina acquistata) nasce proprio con questo intento. Credo che attraverso le locandine si possa raccontare un pezzo di storia cinematografica del nostro paese e perciò vanno preservate.

Grazie alla collaborazione con l’amico Mirko Zullo stiamo mettendo in piedi un percorso in grado di far comprendere a tutti l’importanza della commedia italiana, e come questa, attraverso personaggi molteplici, sia stata in grado di influenzare registri stranieri e di renderla immortale in tutto il mondo.